UN SINDACO DI NOME ADRIANO (di
Roberto Salvetti) |
Da
quando Adriano cantò “...esco di rado e parlo ancora meno…” son
passati già dieci anni. Col passar del tempo va a finire che ci si
stupisce di vedere il Nostro presenziare a spettacoli di alcuni
amici o colleghi (vedi Benigni o Teocoli) o, addirittura,
presentazioni speciali. E’ accaduto lo scorso 12 maggio, neppure tanto a sorpresa in quanto la notizia veniva annunciata da diversi siti web specializzati in produzioni editoriali. In questo caso l’evento riguardava l’uscita del nuovo libro di Mario Capanna “Per ragionare”, presentato a Milano al Centro Congressi della Provincia. Invitato dallo stesso Capanna insieme al magistrato Gherardo Colombo e al regista Gabriele Salvatores, Adriano è intervenuto con un certo entusiasmo alla serata, diffusa in diretta internet sul sito web C6.Tv e durata circa un’ora e mezza. Dopo gli interventi di Colombo e Salvatores, Capanna passa la parola ad Adriano il quale dapprima confessa candidamente di aver letto rapidamente solo le ultime 30 pagine del libro e, subito dopo, si scatena come un fiume in piena scodellando ai presenti in sala gli argomenti a lui più cari e soffermandosi più insistentemente sulle condizioni in cui versa la città di Milano. Ad un certo punto un giornalista da sotto il palco lancia una provocazione, chiedendo ad Adriano di mettersi in politica per applicare ciò che ha sempre detto nelle sue canzoni e in tv, oppure di farla finita e smetterla con le chiacchiere. La provocazione è stata accolta da una disapprovazione totale da parte dei presenti i quali hanno risposto con fischi e inviti ad accompagnare alla porta l’autore di quell’infelice uscita. Una volta ristabilito l’ordine in sala è lo stesso Capanna che, in maniera più spiritosa e amichevole, si rivolge ad Adriano e al pubblico buttandola lì come fosse una battuta ma non troppo: candidarlo come prossimo sindaco di Milano. Adriano dopo un iniziale imbarazzo risponde a modo suo, senza voler escludere del tutto questa possibilità ma affermando che la cosa al momento non gli interessa più di tanto. La dichiarazione, passata inizialmente in sordina, è scoppiata come una bomba ad orologeria nel giro di un paio di giorni dando del lavoro straordinario (come del resto sempre fanno le uscite di Celentano) a tv e giornali, scatenando dei “botta e risposta” tra Adriano e Mina, commenti di giornalisti, politici e presentatori televisivi. Ne è scaturita una potente miscela di curiosità e perplessità. Curiosità perché sarebbe interessante vedere Celentano farsi carico dei problemi di una città come Milano e capire se le sue teorie possono essere riconvertite con i fatti; perplessità in quanto, tra i commenti letti un po’ ovunque, il timore generale sarebbe quello di “ritrovarsi un mediocre sindaco e di perdere al tempo stesso un eccezionale cantante”. In effetti, quasi mai (anzi potrei dire senza alcun dubbio MAI) un grande dello spettacolo si è rivelato un altrettanto ottimo politico una volta “sceso in campo”. Però con un personaggio unico come Adriano in veste di sindaco, ci sarebbe senz’altro poco da ridere, ma ci sarebbe da divertirsi! |